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domenica 17 ottobre 2010

Ridurre i parlamentari e il loro stipendio è priorità assoluta

L'Italia non può permettersi di avere tanti parlamentari fra deputati e senatori. Il popolo italiano non può più sostenere un costo così elevato per pagare elevatissimi stipendi a 630 deputati e 315 senatori. A questi inoltre vanno aggiunti i senatori a vita, che vengono nominati dal presidente della Repubblica  e che in realtà non rappresentano proprio nessuno. Tante persone che siedono in parlamento non rendono certamente un buon servizio al popolo, al contrario impediscono la legiferazione in tempi brevi e rendono tutto il sistema complicato, distorto, lento e incomprensibile. Siamo schiavi di un parlamento pachiderma e di un sistema bicamerale, che non ha più motivo di esistere. Sarebbe opportuno e molto utile per l'intero nostro paese avere un massimo di 450 parlamentari, e abolire del tutto la camera del senato.  I parlamentari sono davvero troppi, stanno lì solo a fare numero. Altra cosa importante da fare è la riduzione dello stipendio ai rappresentanti del popolo ed adeguarlo alla media europea. In nome della democrazia parlamentare la politica italiana perde molto tempo ad attuare utili riforme. Si discute, si   ridiscute, si tralasciano per  poi riprendere le discussioni iniziate quando a qualcuno fa comodo. Noi cittadini tante volte assistiamo impotenti a comportamenti schizzinosi e deleteri, che bloccano la vita al paese. Ridurre i parlamentari è una priorità come eliminare tutti i privilegi di alcune professioni. E' necessario eliminare tutte le caste e rendere il paese più spedito, più agile, più trasparente, più equo, più dignitoso, più corretto. Non è più accettabile avere dei cittadini di serie A e altri di serie B. Dobbiamo adeguarci ai paesi europei per tutte quelle cose che sono davvero utili e importanti. Non è certamente piacevole vedere che alcune persone entrano in parlamento e vi restano vita natural durante. Abbiamo già assistito a troppe storture. Non si può entrare in parlamento in giovane età per uscirne solo dopo morti. I nostri parlamentari maturano retribuzioni superiori ai 20 mila euro in un solo mese, senza considerare il fitto sottobosco di benefit e agevolazioni integrative. E' davvero molto difficile stabilire quanto costi la politica agli italiani. Non sarebbe sufficiente un plotone di ragionieri, considerato il dedalo di rimborsi, diarie, spese per il collegio elettorale che costituiscono la busta paga di Parlamentari, Europarlamentari, membri dei consigli regionali, provinciali e circoscrizionali, sommati ai costi di locazione, manutenzione e spese straordinarie per gli edifici che li ospitano.
 alcuni parlamentari dormendo curano solo i propri interessi





STIPENDI DEI PARLAMENTARI EUROPEI A CONFRONTO IN EURO (Compensi annui netti)
Italia                     144.084,36           
Germania               84.108,oo 
Spagna                  35.051,00
Austria                  106.583,40
Gran Bretagna       81.600,00
Rep. Ceca             24.180,00   
Olanda                  86.125,56
Francia                  62.779,00
Polonia                  7.370,00
Facendo i conti in tasca ai parlamentari italiani si scopre che i nostri deputati sono tra i più ricchi, e quindi più cari d'Europa, "staccando" i vicini ed efficientissimi austriaci di circa 40 mila euro su base annua! Se il deputato medio prende nel Bel Paese quasi 144 mila euro l'anno, varcato il confine austriaco, un suo omologo arriva invece ad appena 106 mila euro annuali. Più convenienti anche i parlamentari tedeschi e francesi che costano alla popolazione decisamente meno che in Italia: rispettivamente 84 mila e 62 mila. Se poi si sale nel Nord Europa si scopre che l'efficientissima monarchia svedese sfoggia un eccellente sistema di welfare, infatti, a differenza dell'esoso Monarca, il parlamentare si accontenta di 57 mila euro l'anno. Altra aria si respira al Quirinale, da cui non sembra possibile avere alcun giustificativo delle spese sostenute. Sebbene la busta paga del capo dello Stato sia rimasta pressoché invariata dagli anni '50, il "palazzo" e la "corte" intorno al presidente sembrano però essere cresciuti a dismisura negli ultimi anni. Stando ad un'indagine commissionata da Carlo Azeglio Ciampi nel 2001, e mai resa nota, il personale in servizio da noi era composto da 931 dipendenti diretti, più 928 altrui avuti per «distacco», per un totale di 1.859 addetti. Un seguito che avrebbe fatto invidia alla stessa Regina Elisabetta. Se il costo della democrazia in Italia sembra sproporzionato rispetto ad Inghilterra e Francia, il paragone si fa addirittura imbarazzante nel confronto con la presidenza tedesca che sulle casse pubbliche pesa per 18 milioni e mezzo di euro: un ottavo rispetto alla nostra. La presidenza tedesca, dai compiti istituzionali simili, ha infatti dimensioni molto più contenute: 50 addetti alle tre direzioni organizzative, 100 ai servizi logistici e di supporto e 10 agli uffici degli ex presidenti. Totale: 160. Cioè 29 in meno dei soli addetti alla sicurezza di Castelporziano. Per quanto riguarda in generale i costi della politica, va sottolineato che i deputati del Bundestag percepiscono uno stipendio di 7.009 euro al mese, mentre da anni tutti i cancellieri che si sono succeduti hanno portato avanti una drastica riduzione del personale dello Stato. Alla fine dell'anno in corso il totale dei dipendenti dello Stato tedesco nel settore civile, messo ovviamente da parte l'esercito, toccherà 258.000 unità, mentre le spese per il personale toccheranno a fine 2008 il minimo assoluto del 9,4 per cento del bilancio dello Stato, rispetto al 12,1 per cento del 1991 e dell'11,4 per cento del 1998. Il numero di dipendenti della Cancelleria è di appena 443 unità, mentre il presidente della Repubblica, Horst Koehler, dispone appena di 170 funzionari. Il Bundestag, il Parlamento federale, conta 2.347 impiegati di diverso ordine e grado, il ministero degli Esteri ne ha 2.734, escluso ovviamente il personale in servizio nelle sedi diplomatiche all'estero. Si nota in modo molto chiaro che la politica in Italia costa molto ai cittadini e che finora nessun deputato si è opposto a questo spreco di denaro pubblico.

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